Padre Anselmo Terranova e le radici dell'AVO Genova

 

Padre Anselmo, uno dei più importanti tra i nostri Fondatori Formatori Volontari dell'AVO Genova, ci ha lasciato il 1° marzo 2016. E' mancato nel Convento dei Cappuccini dove viveva, all'età di 87 anni. Era nato a Genova il 15 settenbre 1928, aveva vissuto a Lione in Francia fino al 1939 e, compiuti gli studi nel Liceo nel 1945 era entrato nel Noviziato dei Frati Minori Cappuccini, ordinato Sacerdote nel 1952 e diplomato a Roma in Psicologia nel 1976.

Per capire che cosa ha significato Padre Anselmo per l'AVO, bisogna tornare indietro alle radici del suo impegno negli ospedali, nei primi anni settanta, se non ancora prima, quando lui, giovane forte, armato di Fede, di buona volontà e desideroso di aiutare a lenire il disagio del malato nelle corsie dove lui era Cappellano, operava già nella veste di Volontario AVO ante litteram.

E aveva una bellissima voce. Non dimentichiamo che prima di diventare frate è giunta notizia di una sua partecipazione al Festival di Sanremo! Inoltre, da esperto psicologo quale era, scriveva veramente molto bene, ma era soprattutto un grande parlatore. Ed una sua partecipazione ufficiale al Convegno per Ospedalieri ad Assisi il 22-9-1977 ci dà già testimonianza di Lui, anche come ottimo conferenziere.A quel tempo era già nata a Milano l'AVO, da un'idea del Dott. Erminio Longhini, che aveva intuito la necessità di umanizzare le corsie degli ospedali, portando fra gli ammalati una solidarietà "nuova", offerta gratuitamente.Contemporaneamente, tornando dall'America, Gino Pettazzi, che aveva subito un'operazione al cuore ad Houston e avendo là sperimentato molto positivamente il servizio gratuito dell'assistenza ospedaliera, aveva avuto la stessa intuizione. Così, una volta a Genova, si mise in contatto con Padre Stefano Bambini e gli parlò della sua idea.

E proprio a proposito di questo genere di idee, è giusto nei riguardi della nostra città, accennare a quanto tempo prima risalgano le generose iniziative genovesi nei confronti dei bisognosi e dei malati. Pensate che già nel 1600 Virginia Centurione Bracelli figlia del Doge, aiutata da alcune nobildonne, andava a cercare nei vicoli i bisognosi di soccorso e apriva loro le porte dei suoi Palazzi per accoglierli e curarli, tanto da essere considerata pazza anche dagli stessi suoi parenti.

Alla sua opera nel 1644 seguì quella delle sue prime figlie spirituali (future Suore di S. Virginia) che entrarono a svolgere “un servizio di amore gratuito sgorgato da una spinta forte interiore” nellecorsie dell'Ospedale Pammatone ( nato nel 1422 per volontà benefiche del notaio Bartolomeo Bosco).

Un'altra mastodontica opera assistenziale, voluta da Emanuele Brignole , aprì le sue porte nel 1666 a quei poveri sfortunati che non avevano la possibilità di condurre una vita autosufficiente. Questo per citare solo due tra i nostri più importanti e famosi ricoveri, a prova che nel cuore dei genovesi lo spirito del volontariato albergava e operava già molti secoli fa !

 

E tornando all'intuizione di Gino Pettazzi, il desiderio di portare il dono della presenza nelle corsie, fu accolto con entusiasmo da Padre Stefano Bambini e da un gruppo di volontari che già operava presso i ricoverati anziani soli e indigenti. Così, il frate, organizzò subito un incontro-confronto con Erminio Longhini a Milano e al suo ritorno, ecco che anche a Genova, si cominciò ad organizzare di aprire in corsia ai Volontari Ospedalieri.

Ed è qui che entra di scena Padre Anselmo, che così racconta in una lettera il suo primo approccio con l'AVO: “..Padre Bambini mi ha introdotto nell'Associazione fino a far nascere, insieme a lui, l’AVO di Genova. La nostra collaborazione in questo settore è stata un vivere insieme l’intimità dell’amore e del servizio donato a tutti coloro che ci avvicinavano”.

E il 5 dicembre 1978, Padre Anselmo, Pettazzi Luigi, Gulidi Amalia, De Barbieri Maria, Santamerenda Lidia, Berardi Alessandra, Micheli Mario, Belgrano Carla, Padre Stefano Bambini, Colli Carolina, Ursomando Carla firmarono l'Atto Costitutivo dal notaio Andrea Castello.

 

Da quel momento Padre Anselmo entrò a far parte del Consiglio e cominciò subito a tenere lezioni e conferenze, in particolare sulla Formazione del Volontario. Nel 1969 diventò Cappellano all'Ospedale Duchessa di Galliera dove rimase fino al 1995, poi a San Martino fino al 1999, in seguito all'Istituto Giannina Gaslini ed infine nel 2002, fu trasferito nel convento di San Bernardino, in qualità di Vice Direttore dell'Infermeria Provinciale dei Frati Cappuccini. Ma contemporaneamente al suo lavoro di Cappellano e Guardiano nelle corsie, e di Vice Direttore dell'Infermeria , è doveroso ricordare che svolse sempre il suo ammirevole servizio di Volontario, con umiltà, sorriso e soprattutto con il suo amore incondizionato verso il malato! Eccone un esempio, attraverso il ricordo di Carla Belgrano, volontaria e fondatrice, dove ci riferisce che Padre Bambini, in occasione del 25° Anniversario del Sacerdozio di Anselmo, raccontò che al tempo in cui prestavano servizio insieme al lebbrosario, il nostro allora giovane e aitante frate con ardente amore si caricava sulle spalle i malati per portarli a far la Comunione in Chiesa!

Ma torniamo al suo ruolo di Formatore del Volontario AVO, e non solo a Genova, che nel corso degli anni, diventò indispensabile alla preparazione dei nuovi volontari e all'aggiornamento di quelli già in servizio da tempo. Molto utilizzate ed apprezzate furono le sue pubblicazioni, e ancor di più le sue conferenze, e gli interventi a cui Lui prendeva parte nelle sue qualifiche di esperto Psicologo e Formatore, Religioso nonché Docente di Etica, eccellendo in qualità di Oratore in tutti i Convegni Nazionali, tenuti in ogni parte d'Italia. Nel frattempo veniva nominato Consigliere Emerito del Direttivo e come tale sarebbe rimasto operativo fino agli ultimi giorni della sua vita.

I suoi insegnamenti e i suoi consigli venivano pubblicati regolarmente in rubriche a Lui dedicate sui giornali della Federavo e della nostra Associazione: NOI INSIEME e INFORMAVO. E tra alcune sue pubblicazioni per le Edizioni Grafiche Baraggia, Milano ricordiamo: “PSICOLOGIA DEL VOLONTARIO”, “MALATO E MALATTIA: CONDIZIONAMENTO E DIFESE”, “IL DIALOGO CON IL BAMBINO OSPEDALIZZATO”. Gli ultimi suoi due libri, a cura di Milly Coda, raccolgono la maggior parte dei suoi testi scritti a mano e consegnati alla nostra Presidente Chiara Simeoni con la preghiera di Padre Anselmo di farli arrivare a tutti i Volontari AVO: “SCRITTI PER VOI” edito nel 2015 e “MOSAICI DI VITA” pubblicato in occasione del nostro Quarantennale AVO Genova. Il primo é una guida molto importante per la Formazione dei nostri Volontari; il secondo, ricco di riflessioni, interpretazioni e commenti sul nostro vissuto quotidiano, é proprio come un mosaico attraverso i sentieri della psiche umana.

Ora il nostro caro Padre Anselmo riposa nel Cimitero di Staglieno, ma continuerà a parlarci nella nostra rivista attraverso la rubrica “La Voce di Padre Anselmo”, grazie a centinaia di altri testi inediti che lui ci ha lasciato. E per ricordarlo, come padre filosofo quale era, desideriamo concludere questo suo profilo, con la suggestiva frase inizio del suo prossimo libro, a cui Lui teneva molto, e che ha accolto, regalandoci un ultimo indimenticabile sorriso di sorpresa, poco prima di andarsene:

Si nasce e si muore senza lo stato di conoscenza e in mezzo a queste due realtà esiste la preziosa bellezza della vita”.